Biografia
Amelia Earhart nasce nella casa dei nonni ad Atchison, nel Kansas, dove la madre Amy preferisce partorire. Il padre, Edwin, fa pratica legale a Kansas City. Dopo due anni e mezzo nasce la sorella, Muriel. Nel 1905 i genitori di Amelia si trasferiscono a Des Moines, Iowa, lasciando le figlie con i nonni. Solo nel 1908 queste raggiungeranno i loro genitori.
Nel 1914, Amelia decide di frequentare i corsi per infermiera, che la porteranno a prestare servizio in un ospedale militare in Canada, durante tutta la durata della Prima guerra mondiale. Nel 1920, all'età di 23 anni, va insieme col padre ad un raduno aeronautico presso il Daugherty Airfield a Long Beach in California e, pagando un dollaro, per la prima volta sale a bordo di un biplano per un giro turistico di dieci minuti sopra Los Angeles.
È in quell'occasione che decide di imparare a volare. Comincia a frequentare le lezioni di volo e, ad un anno di distanza, con l'aiuto della madre, acquista il suo primo biplano, con il quale stabilirà il primo dei suoi record femminili, salendo ad un'altitudine di 14.000 piedi.
Nell'aprile del 1928, il capitano Hilton H. Railey le propone di essere la prima donna ad attraversare l'Atlantico e il 17 giugno, dopo diversi rinvii dovuti alle brutte condizioni del tempo, decollano con Amelia Earhart il pilota Stultz e il co-pilota e meccanico Gordon, a bordo di un Fokker F.VII, chiamato Friendship (amicizia). Sebbene Amelia sia relegata a ben poche funzioni, quando il team arriva in Galles 21 ore dopo, gli onori sono quasi tutti per lei. Anche il Presidente Coolidge le invia con un cablogramma le sue personali congratulazioni.
L'8 aprile 1931, pilotando un autogiro Pitcairn PCA-2, stabilisce il record mondiale di altitudine, raggiungendo i 18 415 piedi (5 613 metri).
All'inizio del 1932 nessun altro pilota, a parte Lindbergh, aveva compiuto la trasvolata in solitaria; ci riesce Lady Lindy, come viene soprannominata, il 21 maggio, impiegando quattordici ore e cinquantasei minuti per volare da Terranova a Londonderry nell'Irlanda del Nord. Il 24 agosto 1932 è la prima donna ad attraversare in volo gli Stati Uniti senza scalo, partendo da Los Angeles (California) e arrivando a Newark (New Jersey). Sempre determinata e con l'intento di arrivare dove altri hanno fallito, diventa la prima persona ad attraversare il Pacifico, da Oakland in California a Honolulu nelle Hawaii.
Giro del mondo
Earhart entrò nella facoltà della Purdue University nel 1935 come visiting faculty member ("membro della facoltà in visita") per consigliare le donne sulla loro carriera e come consulente tecnico per il Dipartimento dell'Aeronautica. All'inizio del 1936 Earhart iniziò a pianificare il giro del mondo in aereo. Non sarebbe stata la prima a circumnavigarlo, ma avrebbe seguito la rotta più lunga, 47.000 km, seguendo una faticosa rotta equatoriale. Finanziata dalla Purdue, nel luglio 1936 un monoplano bimotore Lockheed Electra L10 venne costruito dalla Lockheed Aircraft Corporation seguendo le specifiche di Earhart, che includevano estese modifiche alla fusoliera per incorporare un grande serbatoio di carburante. Earhart definì il monoplano come il suo "laboratorio volante" e lo parcheggiò al Mantz's United Air Services, situato di fronte al campo di volo della fabbrica della Lockheed a Burbank, dove era stato costruito.
Nonostante fosse stato pubblicizzato come "laboratorio volante", erano stati previsti pochi esperimenti scientifici utili e il volo era stato organizzato principalmente per permettere a Earhart di circumnavigare il globo e raccogliere materiale e attenzione pubblica per il suo successivo libro. La sua prima scelta come navigatore fu il capitano Harry Manning, che era stato il capitano della President Roosevelt, la nave che aveva riportato indietro Earhart dall'Europa nel 1928.
Attraverso dei contatti nella comunità di aviatori di Los Angeles, Fred Noonan venne successivamente scelto come secondo navigatore, perché c'erano numerosi ulteriori fattori significativi che si dovevano gestire usando la navigazione astronomica in volo. Noonan aveva una grande esperienza sia nella navigazione marina (aveva la licenza di capitano di nave), che aerea . Noonan aveva lasciato di recente la Pan Am, dove aveva elaborato la maggior parte delle rotte degli idrovolanti China Clipper nel Pacifico. Noonan era anche stato il responsabile dell'addestramento dei navigatori della Pan Am per la rotta da San Francisco a Manila. I piani originali erano di volare con Noonan come navigatore dalle Hawaii a Howland Island, un tratto particolarmente difficile della trasvolata, quindi Manning avrebbe continuato con Earhart fino all'Australia e infine Earhart avrebbe proseguito da sola per il resto della trasvolata.
Il 17 marzo 1937, giorno di San Patrizio, Earhart e il suo equipaggio volarono lungo il primo tratto da Oakland, California a Honolulu, Hawaii. Oltre a Earhart e Noonan, si trovavano a bordo Harry Manning e Paul Mantz (che agiva come consulente tecnico di Earhart). A causa di problemi di lubrificazione e di attrito nel meccanismo del mozzo dell'elica a passo variabile, l'aereo necessitò di manutenzione alle Hawaii. Infine l'aereo arrivò al campo di volo della Marina statunitense di Luke Field a Ford Island in Pearl Harbor. Il volo riprese tre giorni dopo da Luke Field con Earhart, Noonan e Manning a bordo, ma durante il decollo, l'aereo fece un testacoda. Le circostanze dell'incidente rimangono controverse; alcuni testimoni presenti a Luke Field, incluso un giornalista della Associated Press, dissero che videro esplodere uno pneumatico. Earhart pensò che fosse esploso lo pneumatico destro e/o che il carrello di atterraggio destro fosse collassato. Alcune fonti, tra cui Mantz, citano un errore di pilotaggio.
Il volo venne annullato a causa dei danni all'aereo e questo venne rinviato via mare alla fabbrica della Lockheed a Burbank, per essere riparato.
Mentre l'Electra veniva riparato, Earhart e il marito George P. Putnam raccolsero ulteriori fondi e prepararono un secondo tentativo. Esso prevedeva di circumnavigare il globo da occidente a oriente e iniziò con un volo, non pubblicizzato, da Oakland in California a Miami in Florida, dove Earhart annunciò pubblicamente il suo progetto di circumnavigazione del globo. Il cambio di direzione del volo fu parzialmente dovuto a cambiamenti nel clima atmosferico lungo la rotta pianificata del primo tentativo. Noonan fu il solo membro dell'equipaggio di Earhart per questo secondo volo. Partirono da Miami il 1º giugno e, dopo diverse fermate in Sud America, in Africa, nel subcontinente indiano e nell'Asia sudorientale, arrivarono a Lae, in Nuova Guinea, il 29 giugno 1937. A questo punto avevano percorso 35.000 km; rimanevano da percorrere 11.000 km di volo sopra il Pacifico.
Il 2 luglio 1937, a mezzanotte, Earhart e Noonan decollarono da Lae con l'Electra sovraccarico. La loro destinazione era l'Howland, un striscia piatta di terra lunga 2 km, larga 500 m, alta 3 m e distante 4.113 km. La loro ultima posizione riportata fu vicino alle Nukumanu, circa 1.300 km lungo la rotta. Il cutter della Guardia costiera statunitense Itasca era stazionato a Howland, con l'incarico di comunicare con l'aereo di Earhart e guidarlo fino all'isola, una volta che fossero arrivati nelle sue vicinanze.
A causa di una serie di incomprensioni o errori (i dettagli dei quali sono ancora controversi), l'avvicinamento finale a Howland mediante navigazione radio non ebbe successo. Fred Noonan aveva scritto in precedenza di problemi circa la precisione della navigazione mediante la radio. Alcune fonti hanno citato l'apparente non buona comprensione, da parte di Earhart, del radiorilevamento con antenna a telaio Bendix, che all'epoca era una tecnologia molto nuova. Un'altra causa citata sono le possibili confusioni dovute al fatto che l'Itasca e Earhart avevano pianificato le loro comunicazioni usando due sistemi con una differenza di tempo di mezz'ora: Earhart faceva riferimento all'ora legale di Greenwich (GCT, Greenwich Civil Time) mentre l'Itasca si basava sul sistema navale di individuazione del fuso orario.
Le riprese cinematografiche girate a Lae suggeriscono che l'antenna montata al di sotto della fusoliera possa essere stata strappata dall'Electra sovraccarico, durante il rullaggio o il decollo da Lae, sebbene essa non sia stata ritrovata. Don Dwiggins, nella sua biografia di Paul Mantz (che assistette Earhart e Noonan nella pianificazione del volo), riporta che gli aviatori avevano tagliato l'antenna a filo (del tipo detto long-wire o random wire), per evitasi il fastidio di doverla ritirare nell'aereo dopo l'uso.
« We must be on you, but cannot see you—but gas is running low. Have been unable to reach you by radio. We are flying at 1,000 feet »(EN)
« Dovremmo essere sopra di voi, ma non riusciamo a vedervi — ma il carburante si sta esaurendo. Non siamo riusciti a raggiungervi via radio. Stiamo volando a 1.000 piedi [ndt: 300 m circa] » (IT)
(Amelia Earhart)
Nella trasmissione delle 7.58 disse che non poteva sentire l'Itasca e chiese di inviare segnali vocali, così da poter tentare di trovare la posizione via radio (l'Itasca identificò questa trasmissione come il segnale più forte possibile, quindi Earhart e Noonan dovevano trovarsi nelle immediate vicinanze). Non potevano inviare segnali vocali alla frequenza richiesta, quindi vennero inviati invece segnali in codice Morse. Earhart segnalò di aver ricevuto questi segnali ma disse di non essere in grado di determinare la loro direzione.
Nella sua ultima trasmissione conosciuta alle 8.43, Earhart trasmise «Siamo sulla linea 157 337. Ripeteremo questo messaggio. Ripeteremo questo messaggio a 6210 kHz. Attendete». Comunque pochi momenti dopo era di nuovo sulla stessa frequenza (3105 kHz) con una trasmissione che venne registrata come di qualità "discutibile": "Stiamo volando in linea nord e sud". La trasmissione di Earhart pareva indicare che lei e Noonan pensavano di aver raggiunto la posizione indicata sulla mappa per l'isola di Howland, che era errata di circa cinque miglia nautiche (10 km). Per un certo periodo di tempo l'Itasca usò le sue caldaie per generare fumo ma apparentemente questo non fu visto. Le molte nuvole sparpagliate nell'area sopra Howland sono state citate come un problema: le loro ombre scure sulla superficie dell'oceano avrebbero potuto essere quasi indistinguibili dall'isola, a causa del suo profilo molto piatto.
Rimane controverso il fatto che segnali via radio vennero successivamente ricevuti da Earhart e Noonan. Se le trasmissioni sono state ricevute dall'Electra, la maggior parte se non tutte erano deboli e troppo disturbate. La trasmissione voce da Earhart a Howland erano sulla frequenza 3105 kHz, una frequenza riservata all'uso dell'aviazione dalla FCC. Questa frequenza non era ritenuta adatta per trasmissioni su lunghe distanze. Quando Earhart era ad altitudine di crociera e a metà strada tra Lae e Howland (oltre 1000 miglia di distanza da entrambe), nessuna delle due stazioni ricevette la sua trasmissione programmata alle 8.15 GCT. Inoltre la trasmittente da 500 watt usata da Earhart era collegata a un'antenna di tipo V, dalla lunghezza inadeguata.
L'ultima trasmissione voce ricevuta a Howland da Earhart indicava che lei e Noonan stavano volando lungo una linea di posizione (presa su una "linea del sole" orientata su 157-337 gradi) che Noonan avrebbe calcolato e disegnato su una mappa come passante attraverso Howland. Dopo aver perso contatto con Howlan si tentò di raggiungere gli aviatori con trasmissioni sia radio che in codice Morse. Operatori radio in tutto il Pacifico e negli Stati Uniti potrebbero aver ricevuto segnali dall'Electra ma questi erano inintelligibili o deboli.
Alcune di queste trasmissioni erano bufale, ma altre paiono essere state autentiche. Rilevamenti delle stazioni della Pan American Airways indicano segnali provenienti da diverse posizioni, inclusa Nikumaroro. All'epoca si ritenne che se questi segnali provenivano da Earhart e Noonan, questi dovevano essere atterrati sulla terraferma con l'aereo o in caso contrario l'acqua avrebbe cortocircuitato il circuito elettrico dell'Electra . Segnali sporadici vennero riportati per quattro o cinque giorni dopo la sparizione, ma nessuno riportò alcuna informazione comprensibile. Il capitano della Colorado successivamente disse «Non c'era alcun dubbio che molte stazioni radio stavano chiamando sulla frequenza dell'aeroplano di Earhart, alcune per voce e altre per segnale. Tutto ciò si aggiunse alla confusione e rende dubbia l'autenticità delle segnalazioni».
La notizia fa presto il giro del mondo, il Presidente Roosevelt autorizza le ricerche con l'impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato di circa quattro milioni di dollari. Le navi e gli aerei impegnati nella ricerca, il cui comandante era amico personale di Amelia, non giungono sul luogo se non dopo cinque giorni.
Le ricerche vengono interrotte il 18 luglio dopo aver cercato su una superficie di 250.000 miglia quadrate di oceano.
Circa un'ora dopo l'ultimo messaggio registrato di Earhart, l'Itasca iniziò una ricerca che risultò infruttuosa a nord e ad est dell'isola di Howland, basandosi sulle assunzioni iniziali sulla
provenienza delle trasmissioni dell'aereo. La Marina statunitense si unì ben presto alle ricerche e nel giro di tre giorni inviò le risorse disponibili nell'area di ricerca nelle vicinanze dell'isola
di Howland. Durante le ricerche iniziali l'Itasca percorse la linea 157/337 della posizione a nord-nord-ovest dell'isola di Howland, quindi cercò nell'area corrispondente a nord-est dell'isola,
cercando in una zona più ampia di quella cercata nella zona nord-ovest. Basandosi sulla posizione presunta di diverse presupposte trasmissioni radio di Earhart alcuni degli sforzi di ricerca vennero
dirette a una posizione 281 gradi a nord-ovest dell'isola di Howland senza trovare terra o resti degli aviatori. Il 6 luglio 1937, quattro giorni dopo l'ultima trasmissione radio verificata di
Earhart il comandante della nave da battaglia Colorado ricevette l'ordine dal 14° Naval District, con base a Pearl Harbor, di assumere il controllo di tutte le unità di marina e della guardia
costiera per coordinare gli sforzi di ricerca.
Sforzi successivi furono indirizzati verso le isole della Fenice a sud di Howland. Una settimana dopo la sparizione, un aereo da ricognizione imbarcato sulla Colorado volò sopra diverse isole del
gruppo incluso Nikumaroro (all'epoca detta isola di Gardner), che era disabitate da oltre 40 anni. Il rapporto su Gardner dice: «Segni di abitanti recenti sono chiaramente visibili, ma ripetuti giri
e avvicinamenti non hanno ricevuto alcuna segnalazione in risposta dai possibili abitanti e infine si è assunto che non ve ne fossero... all'estremità occidentale dell'isola una nave a vapore (di
circa 4000 tonnellate) è arenata, con la prua quasi a secco sulla spiaggia corallina con la chiglia rotta in almeno due punti. La laguna di Gardner pare sufficientemente profonda e certamente grande
abbastanza che un idroplano o anche un aeroplano possa atterrare o decollare in una qualunque direzione con poca o nessuna difficoltà. Se ne avesse avuto la possibilità, si ritiene che miss Earhart
possa essere atterrata in questa laguna e aver nuotato o guadato fino a riva.». Scoprirono anche che la forma e dimensione di Nikumoro come riportata sulle mappe era completamente errata. Altri
sforzi della marina furono diretti a nord, ovest e sudovest di Howland, basandosi sulla possibilità che l'Electra fosse ammarato nell'oceano e fosse rimasto a galla o che gli aviatori fossero in una
zattera di emergenza.
Le ricerche ufficiali terminarono il 19 luglio 1937. Con un costo di 4 milioni di dollari, le operazioni di ricerca della Marina e della Guardia Costiera furono la più costosa e intensiva operazione di ricerca della storia degli Stati Uniti fino a quel momento, ma le tecniche di ricerca e salvataggio dell'epoca erano rudimentali e alcune delle operazioni di ricerca si basarono su assunzioni errate e informazioni non corrette. I rapporti ufficiali della ricerca furono influenzati da individui cauti riguardo a come il ruolo nella ricerca di un eroe americano avrebbe potuto essere riportato dalla stampa. Nonostante gli sforzi non furono trovate tracce di Earhart, Noonan o dell'Electra 10E. La portaerei Lexington, la nave da battaglia Colorado, l'Itasca (e anche due navi giapponesi, il vascello oceanografico Koshu e la nave appoggio idrovolanti Kamoi) cercarono per sei/sette giorni ognuna, coprendo 390.000 km².
Immediatamente dopo il termine delle ricerche ufficiali, la Putnam finanziò una ricerca privata presso le autorità locali delle isole del Pacifico vicine, concentrandosi sulle Gilberts. Alla fine del luglio 1937 la Putnam affittò due piccole navi e dagli Stati Uniti diresse la ricerca delle isole della Fenice, Kiribati, Tabuaeran, le isole Gilbert e le Marshall, senza trovare tracce dell'Electra e dei suoi occupanti.
Negli Stati Uniti la Putnam divenne l'affidatario delle proprietà di Earhart così da poter pagare per le operazioni di ricerca. La Putnam richiese l'esenzione dal periodo di sette anni per la dichiarazione di morte presunta presso la corte di Los Angeles così da poter gestire le finanze di Earhart. A causa di ciò Earhart venne dichiarata legalmente morta il 5 gennaio 1939.
Teorie sulla scomparsa di Earhart
Dopo la scomparsa di Earhart e Noonan emersero molte teorie per spiegare l'accaduto. Due di queste risultano le più accreditate tra ricercatori e storici.
Molti ricercatori ritengono che l'Electra a corto di carburante abbia effettuato un ammaraggio di emergenza. Earhart e Noonan sarebbero stati incapaci dal ammaraggio, e annegato quando l'aereo affondò sotto la superficie. L'ingegnere aeronautico e navigatore d'aereo Elgen Long e sua moglie Marie K. Long hanno dedicato 35 anni alla ricerca di riscontri per la teoria dell'"incidente e affondamento", che è una delle più accettate spiegazioni per la scomparsa degli aviatori. Il capitano Laurance F. Safford, della United States Navy, che era responsabile nel periodo tra le due guerre mondiali del Mid Pacific Strategic Direction Finding Net, la rete militare statunitense per la ricerca di informazioni dell'Oceano Pacifico centrale, e quindi impegnato nella decodifica del codice crittografico utilizzato dai giapponesi PURPLE, poi utilizzato per l'attacco a Pearl Harbor, iniziò un lungo studio sul volo di Earhart negli anni settanta. Nelle sue ricerche esaminò la complicata documentazione relativa alle trasmissioni radio dell'epoca e arrivò alla conclusione che si fosse trattato di un caso di "scarsa pianificazione, esecuzione ancora peggiore". Il contrammiraglio Richard R. Black, dell'U.S. Navy che era il responsabile amministrativo dell'aeroporto sull'isola di Howland ed era presente nella sala radio sull'Itasca, dichiarò nel 1982 che "l'Electra finì in mare all'incirca alle 10 del mattino del 2 luglio 1937 non lontano da Howland". Lo storico dell'aviazione britannico Roy Nesbit analizzò i resoconti dell'epoca e la corrispondenza di Putnam e concluse che l'aereo di Earhart non era stato completamente rifornito a Lae. William L. Polhemous, il navigatore del volo di Ann Pellegreno del 1967 che ripercorse fedelmente il volo di Earhart e Noonan, studiò le carte di navigazione del 2 luglio 1937 e ritenne che Noonan poteva aver commesso un errore di calcolo nel tracciare la rotta verso l'isola di Howland cercando di raggiungerla direttamente, invece di pianificare un avvicinamento ottimizzato per trovare la piccola isola dall'alto.
David Jourdan, un ex-sommergibilista ed esperto in recuperi oceanici, attraverso la sua compagnia di ricerche Nauticos ha effettuato una estesa campagna di ricerche sul fondo oceanico esplorando un quadrante di mare di 3 100 km² a nord e ad ovest dell'isola di Howland nel corso di due spedizioni nel 2002 e 2006, spendendo un totale di 4,5 milioni di dollari, senza trovare nulla. La zona delle ricerche, Jourdan la ricavò dalle ultime coordinate trasmesse per radio da Earhart e dallo studio del lavoro di Elgen Long. Jourdan concluse che "L'analisi di tutti i dati che abbiamo - carburante, chiamate radio e altro - mi dice che l'aereo finì in acqua lontano dall'isola Howland. George Palmer Putnam Jr., nipote di Earhart, pare avrebbe dichiarato che "l'aereo semplicemente finì il carburante".
Esiste anche un'altra teoria, secondo cui Earhart sarebbe stata fatta prigioniera dai giapponesi con l'accusa di essere una spia ed in seguito giustiziata. Una donna afferma di averle parlato via radio mentre era tenuta prigioniera. Un'altra donna fornisce un'ulteriore testimonianza su alcuni dialoghi scambiati con una presunta Amelia, aggiungendo di aver assistito al momento dell'esecuzione; afferma di aver taciuto per più di 30 anni temendo che, parlando di Earhart, avrebbe potuto essere arrestata.
Secondo il documentario della National Geographic "Where's Amelia Earhart" (2008), Amelia sarebbe stata prigioniera dei giapponesi con l'accusa di essere una spia e sarebbe morta giustiziata o per la dissenteria. Inoltre il documentario raccoglie numerose testimonianze, anche di soldati giapponesi che giurerebbero di aver incontrato Earhart prigioniera insieme a Frederick J. Noonan tra le isole Marshall e Palau. Un ex soldato americano di stanza in Pacifico, sempre nel documentario, ha giurato sulle sue due medaglie al valore, di aver trovato a Guam una cassaforte con all'interno una valigetta che conteneva documenti e mappe riconducibili sempre a Earhart e di averli consegnati ad un ufficiale ma di quei documenti non si è saputo più nulla. Secondo un'altra versione sarebbe sopravvissuta ai campi di prigionia e poi tornata in America sotto il falso nome di Irene Craigmile Bolam trascorrendo una tranquilla anzianità, ma esami forensi nel 2006 hanno concluso che Bolam non è Earhart.
Il giorno 18 agosto 2012 viene data la notizia del presunto ritrovamento di alcune parti di un relitto aereo, potenzialmente riconducibili all'Electra di Earhart, da parte di un team di ricerca che avrebbe ri-analizzato tutti i dati raccolti negli anni dalle precedenti spedizioni (Fonte Reuters http://www.reuters.com/article/2012/08/18/us-usa-earhart-expedition-idUSBRE87H01C20120818).
Il corrispondente da Honolulu della Reuters riferisce che il team di ricercatori ha anche girato un video subacqueo nelle acque antistanti l'isola di Nikumaroro, nello stato di Kiribati. Il video mostra una distesa di frammenti che possono essere riconducibili all'aereo della pilota americana scomparsa nel 1937.
Il video è stato girato nel luglio 2012 dal Gruppo internazionale per il recupero di veicoli storici (International Group for Historic Aircraft Recovery) Tighar, durante una spedizione sull'isola a 2.900 chilometri circa a nordest di Honolulu. (Fonte Agi http://www.agi.it/estero/notizie/201208181323-est-rt10057-aereo_su_fondo_pacifico_potrebbe_essere_quello_di_amelia_earhart )
Il Gruppo internazionale Tighar ha iniziato le ricerche nel 1988. Fu in quell'anno infatti che il Tighar iniziò un progetto per investigare sulla scomparsa di Earhart e di Noonan e finora ha inviato sei spedizioni sull'isola. L'organizzazione ipotizza che gli aviatori potrebbero aver volato mantenendo la stessa rotta senza ulteriori trasmissioni radio per altre due ore e mezza a partire dall'ultima posizione comunicata, arrivando all'allora disabitata Gardner Island, oggi Nikumaroro nello stato di Kiribati. Dopo essere atterrati sulla piatta barriera corallina vicino al relitto della nave SS Norwich City, gli occupanti dell'aereo sarebbero in seguito deceduti.
Le ricerche del Tighar che portano a questa conclusione, sono supportate da reperti archeologici e dichiarazioni di testimoni. Per esempio, nel 1940, Gerald Gallagher, un ufficiale britannico e pilota, trasmise per radio ai suoi superiori per informarli che aveva trovato uno scheletro probabilmente di una donna, insieme ad un'antica scatola di un sestante sotto un albero nella punta sudorientale dell'isola. Gli fu ordinato di inviare i resti umani alle Figi, dove nel 1941 le autorità coloniali britanniche eseguirono dettagliate misure delle ossa e conclusero che erano di un uomo alto un metro e 64 centimetri. Ma nel 1998 una analisi delle misure riportate dagli antropologi forensi, evidenziò che lo scheletro poteva appartenere a una "donna alta, bianca e di origine nord europea". Le ossa sono andate smarrite da tempo nelle isole Figi e non sono state più ritrovate.
Nel 2007, una spedizione del Tighar visitò Nikumaroro alla ricerca di parti dell'aereo e DNA degli scomparsi. Del gruppo facevano parte ingegneri e tecnici di varie discipline. Vennero ritrovati diversi manufatti di incerta origine sull'atollo spesso spazzato dai venti, compresi alcuni supporti di bronzo che potrebbero essere stati parte dell'aereo di Earhart e una parte di cerniera lampo, forse parte della tuta di volo. Nel 2010 il gurppo di ricerca dichiarò di aver trovato ossa parte di un dito umano. Successive verifiche con il DNA presso l'Università dell'Oklahoma nel 2011 non sono state in grado di fornire utili elementi e neanche verificare se le ossa fossero umane o di tartaruga marina.